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Villa Jovis a Capri: la dimora di Tiberio al centro del mondo

Sommario

Hai deciso di trascorre le tue vacanze e Capri? Ottima scelta. Questa terra ti donerà tutto ciò di cui hai bisogno senza chiedere: sole, mare, spiagge, affascinanti vedute e buona cucina. Senza accorgertene ti tufferai anche in diverse epoche storiche. Magari mentre stai passeggiando ritornerai indietro nel Medioevo ritrovandoti nel quartiere di Santa Teresa alle spalle della Piazzetta.

Oppure andrai ancora più lontano, al tempo dei Romani. Sull’isola il loro passaggio è testimoniato soprattutto dai resti di ville maestose che portano la firma di uno degli uomini più potenti del mondo: l’imperatore Tiberio. Sto parlando di Villa Damecuta, Palazzo a Mare e poi c’è lei, la più importante: Villa Jovis, la residenza prediletta del sovrano innamorato di Capri.

Quando varcherai il suo ingresso ti sentirai sul tetto del mondo. Avrai l’impressione di vedere Tiberio attraversare la sala del trono con la sua rossa tunica svolazzante. Lo immaginerai pensoso mentre scruta in lontananza l’orizzonte e regge sulle spalle le sorti dell’Impero, circondato dal mare e dal silenzio.

Perché è questa la sensazione che avrai, andando alla scoperta di Villa Jovis a Capri: vivrai un attimo di eternità e ti sembrerà di poter vivere per sempre avvolto dalla bellezza. Sei pronto a cominciare il viaggio?

La storia e le caratteristiche

La dimora Tiberio fu dedicata a Giove e costruita nel I secolo d. C. Tra il 26 e il 37 d. C. fu anche il principale palazzo del governo di Roma da cui l’imperatore impartiva gli ordini diretti all’Urbe. Fu riscoperta dai Borbone nel XVIII secolo mentre fu recuperata e valorizzata dall’archeologo Amedeo Maiuri nel 1932. Infatti, a lui è intitolata la strada che conduce alle rovine dell’edificio.

Villa Jovis a Capri e mura antiche
PH Davide Esposito

Villa Jovis gode di una posizione geografica invidiabile, affacciando su Punta Campanella il padrone di casa aveva di fronte a sé il quadro del Golfo di Napoli e poteva osservare tutto quello che accadeva. Spiega Gregorovius: “Da qui Tiberio vedeva tutto ciò che si svolgeva sull’isola e scorgeva anche le navi che venivano dall’Ellade, Dall’Asia, Dall’ Africa, oppure giungevano da Roma”.

Villa Jovis a Capri: rovine
PH Davide Esposito

Dai suoi 334 metri sul livello del mare potrai ammirare un panorama senza pari chi ti lascerà senza fiato. Abbraccerai con lo sguardo l’intero Golfo di Napoli, l’isola di Ischia, Procida, la Penisola Sorrentina e il Golfo di Salerno fino a toccare la costa del Cilento.

Lo stile architettonico di Villa Jovis

Lo stile è tipico delle classiche abitazioni signorili romane ma ricorda anche una piccola fortezza. Arredata con mosaici, statue, marmi e decorazioni la dimora si estendeva per 7.000 metri quadri ed era formata da enormi terrazze, giardini e ninfei che si allungavano sulle pendici del Monte Tiberio. Al centro della costruzione c’erano le cisterne dedicate alla raccolta dell’acqua piovana usata per soddisfare la sete e come approvvigionamento per le vasche termali.

Villa Jovis a Capri e altri resti
PH Davide Esposito

Sul lato ovest erano sistemati gli ambienti riservati ai servi, invece sul versante est sorgeva la sala del trono. A nord si trovavano gli alloggi dell’imperatore e dei suoi collaboratori tra qui quello dell’astrologo Trasillo a cui Tiberio chiedeva di interrogare gli astri per conoscere il futuro. L’ala nord ospitava anche l’antico faro che rischiarava le coste capresi di notte e metteva in collegamento Punta Campanella e Capo Miseno che all’epoca era sede della flotta navale romana. Nel perimetro di Villa Jovis domina sui ruderi anche la chiesa di Santa Maria del Soccorso. Sì, sacro e profano si mescolano alla perfezione.

Per approfondire: Villa San Michele ad Anacapri: tempio di luce tra cielo e mare

L’antico Faro di Villa Jovis

Questa “casa della luce” serviva al nobile romano per inviare messaggi ad altre torri fino a Roma. In questo modo un’informazione arrivava alla Capitale in pochi minuti. Come funzionava il faro di Villa Jovis a Capri? Al calar del buio veniva attivato un diaframma che creava delle fiamme.

Di giorno, al contrario, inviava dei segnali di fumo. Il faro crollò a causa di un terremoto pochi giorni prima della morte di Tiberio quasi ad anticipare il nefasto presagio. La torre fu poi ricostruita e riprese la sua attività per tutto il Medioevo.

Piccola curiosità: si narra che Villa Jovis a Capri custodisse un passaggio segreto sotterraneo. Si trattava di una via di fuga collegata a una baia in cui era ormeggiata una barca pronta a mettere in salvo Tiberio in caso di necessità.

La leggenda del salto di Tiberio

Vicino al Faro di Villa Jovis si trovava uno spaventoso precipizio alto 297 metri. Si racconta che, da questo sperone di roccia a strapiombo sul mare, Tiberio si divertisse a far precipitare nel vuoto nemici politici, amanti e condannati a morte. Il primo a sperimentare l’orribile burrone? Pare che sia stato un giovane pescatore che si era intrufolato nella dimora, sfuggendo alla sorveglianza per regalare al signore romano una triglia.

Comunque, non ci sono fonti certe che testimoniano questa usanza. È vera, è falsa? Non possiamo saperlo. D’altro canto, la figura di Tiberio è avvolta dal mito: alcuni lo descrivano come un sovrano generoso e attento, altri come un mostro crudele in preda alla follia.

Luci e ombre dell’imperatore

La grandezza di Villa Jovis a Capri è indissolubilmente legata alla figura dell’imperatore Tiberio. Il sovrano amò Capri fin dal primo istante, durante l’ultimo saluto ad Augusto che lo chiamò al suo capezzale in punto di morte. In seguito, si trasferì sull’isola per 11 anni trasformandola nel suo rifugio dorato, allontanandosi dalle continue ostilità che serpeggiavano nei palazzi romani. L’avversario più temibile? Elio Seiano, suo luogotenente e capo dei Pretoriani. Era un uomo crudele, assetato di potere che mirava al trono imperiale.

A Capri il monarca si sentiva protetto dai complotti di corte. Il motivo puoi intuirlo: questa terra rendeva difficili eventuali attacchi via mare, non aveva porti ma solo approdi naturali e sorvegliati. Sull’isola il re romano fece costruire 12 ville – ognuna intitolata a una divinità – nei punti più belli del territorio. Oggi puoi ammirare solo i resti di Villa Damecuta, Palazzo a Mare e Villa Jovis.

Come ti ho anticipato, gli storici hanno tratteggiato profili diversi dell’imperatore Tiberio. Tacito e Svetonio lo dipingevano come un sadico, avvezzo ai vizi, alla libidine e ai peccati di gola. Tuttavia, l’immagine più vicina alla realtà è quella di un uomo riservato e tormentato. Vedeva ovunque traditori e spie ma nonostante ciò restava fedele ai suoi ideali e dedito ai suoi doveri verso lo Stato.

Come arrivare a Villa Jovis

Ti avverto, è una lunga ma piacevole passeggiata. Indossa scarpe comode ed evita le ore più calde della giornata. Ora vediamo come raggiungere Villa Jovis a Capri, ci vogliono circa 40 minuti. Dalla Piazzetta imbocca via Longano e prosegui e, una volta giunto all’incrocio, continua per via Tiberio. Vedrai una salita, non spaventarti affrontala e arriverai a destinazione.

Villa Jovis a Capri galleria
PH Davide Esposito

Una chicca: da Villa Jovis puoi andare al Parco Astarita e a Villa Lysis che si trova nei pressi. Le due dimore sono messe in comunicazione da un sentiero. Quali sono gli orari di Villa Jovis? Quando puoi visitarla? Per approfondire dai un’occhiata al sito dell’Azienda di soggiorno e turismo di Capri. Il costo del biglietto d’ingresso è di 4 euro.

Visitare Villa Jovis a Capri: la tua esperienza

Visitare i ruderi di Villa Jovis è un vero e proprio appuntamento con la Storia, sarà un tuffo nel tempo alla scoperta di antiche usanze e tradizioni. Ora lascio a te la parola. Tu hai mai visto Villa Jovis a Capri? Lascia la tua risposta nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.