Irlanda

Irlanda: visitare il paese attraverso i suoi pub

Sommario

Irlanda, il paese dei Pub

Un paese: almeno un pub.

Una città: una moltitudine di pub.

Uno stato: un’infinità di pub.

Si dice che l’Irlanda abbia una delle più alte densità di pub al mondo. Se non erro qualcuno fece anche delle analisi sul numero di pub pro capite, ai tempi d’oro. I pub sono una delle istituzioni dell’Irlanda, insieme alla Guinness, alla musica, ai trifogli e ai leprecauni. I pub sono ovunque. Aperti in orari diversi, con modalità diverse, si trovano pub ovunque, da quelli dove si può mangiare e bere, a quelli in cui il cibo passa a mala pena per un tubetto di pringles acquistabile al banco.

Il pub: per tutte le età

Ci sono pub che fanno anche le colazioni, altri che offrono cibo tutto il giorno, altri che aprono solo la sera. Forse una delle prime cose certe dei pub è che non ci sono regole, ecco. Nei pub vige solo UNA regola: divertirsi. E ci si diverte a tutte le età, perché non ci sono limiti per frequentare il pub.

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Club Sandwich alla Leo’s Tavern, Donegal – Ph. Silvia Signoretti

Quante volte in Italia è capitato di guardare un po’ maluccio degli over 50 che entravano in un pub?!? In Irlanda scordiamocelo: il pub non ha età. In realtà, per quanto sia anche così, la sto un po’ romanzando, per far capire che il pub non è associabile minimamente al nostro bar, va ben oltre. Forse è simile a quei bar di paese di inizio Novecento di cui mi parlava mia nonna. Forse. Luoghi di incontro, luoghi pubblici (da cui prendono il nome), dove la gente sta insieme. Ci hanno provato gli inglesi, che sui pub la sanno altrettanto lunga, a togliere il pub agli irlandesi, durante il loro dominio, perché lo stare insieme nei pub va oltre il semplice divertimento e talvolta diventa occasione di scambio e condivisione di idee o di ideali che possono portare ad azioni antigovernative. I grandi eventi politici irlandesi – si dice – sono stati discussi nei pub.

Impariamo una prima cosa sui pub: ci vanno tutti.

E poi una seconda: non esistono da sempre.

E la terza: non c’è nessuno che sappia veramente quale sia il più vecchio, ma tutti amano raccontarlo, a loro modo. Troverete sempre un “pub più vecchio di..”, da qualche parte, ma se stillassimo una classifica, ah, ce ne sarebbero da raccontare!

Quando nacquero i pub?

Ad ogni modo. Il pub nasce alla fine del ‘700 da quelle che erano le botteghe di paese. Per questo, spesso, si vedono all’esterno dei pub la scritta “Licensed”, “Licensed Spirit”, o simili.

I pub stavano spesso in luoghi in cui si trovavano altre attività, dalla drogheria alla posta. In genere i proprietari vivevano al piano di sopra, o addirittura nel retrobottega. Per questo molti pub, oggi, hanno degli ostelli o dei B&B al piano alto, mutando l’abitazione del titolare in luogo di ospitalità.

I pub irlandesi del mio cuore

Se penso a un pub con una bella storia mi viene in mente un piccolo locale di Meigh, il Murphy’s, che davanti era una posta, prima di trasformarsi in pub, e che di fatto riforniva la zona ai piedi del Ring of Guillon, in Irlanda del Nord.

Se penso a uno dei pub più affascinanti che ho visto, mi viene in mente il M. O’Shea di Borris, nella contea di Carlow, che ha ancora all’interno la drogheria da cui era nato, e rifornisce la zona come un normale generi alimentari dei nostri paesi di un tempo. Dentro, è possibile vedere qualche vecchino che sorseggia una birra (non solo vecchini, in realtà) perché i proprietari vantano di offrire la miglior pinta d’Irlanda, ma anche delle signore che si riforniscono di sale e farina, o alla ricerca di qualche escamotage per sopperire alla cena.

Leo’s Tavern, il pub del papà di Enya

Un pub immancabile nell’itinerario in Irlanda, anche se ormai ha perso il suo appeal dopo la morte del proprietario, è la Leo’s Tavern, in Donegal.

Questo pub è noto per essere di proprietà della famiglia di Enya, fondato dal suo babbo e incubatore di una delle voci più incantevoli del mondo.

In questo pub capita di trovare Enya, talvolta, e qui sono nati, di fatto, i Clannad, il gruppo che l’ha vista nascere.

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Leo’s Tavern – Ph. Silvia Signoretti

Il pub dei Chieftains: il Matt Molloy’s

Un altro pub noto più per la musica che per altro è il Matt Molloy’s, di Westport: vi si beve e basta, non aspettatevi del cibo. Il proprietario è il flautista dei Chieftains, uno dei più noti gruppi irlandesi, e dentro si è come creato un tempio della musica tradizionale.

Ogni sera ci sono una serie di musicisti fissi, a rotazione, e altri che si aggiungono solo per il gusto di poter dire di aver suonato sulle sue panchine di legno. E se capita, il buon Matt o suo figlio potrebbero essere in vena di accompagnare la serata, il che la trasforma in magia.

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Matt Molloy’s, Westport – Ph. Silvia Signoretti

Un pub magico: Roadside Tavern

Se penso a un pub in cui ho lasciato il cuore mi viene in mente la Roadside Tavern di Lisdonvarna, però, meno nota degli altri. Si trova vicino alle Cliffs of Moher. Fuori dai tragitti tradizionali, ci ho ascoltato la session di musica più incredibile che avessi mai visto: almeno 15 musicisti, che si sono incontrati senza conoscersi, venuti da ogni dove. Tre ore di musica in cui si sono incrociati, lasciandosi liberi di proporre pezzi, di avvicendarsi al canto, di dirigere a turno le diverse ballate. Se non avessero rischiato di incastrarmi l’auto non sarei mai venuta via.

Ennis: la musica e i suoi pub

Una città che ho scoperto recentemente, per la quantità di pub che ha, è Ennis, nella contea di Clare. Complice una guida locale molto appassionata dell’Irlanda, ho avuto modo di scoprire i pub proprio a pochi giorni da uno dei festival più importanti per l’Irlanda: il Festival della Cultura Tradizionale Irlandese. Mi hanno raccontato di una città che non ha mai smesso, per giorni, di produrre note musicali e… fiumi di birra. Peccato esserci capitata solo qualche giorno dopo…

Ad Ennis mi sono rimasti nel cuore almeno due pub, il Cruises, parte del Queen Hotel, dove capita spesso di sentire una session di buona musica e ho avuto modo di scoprire un interessante gruppo emergente di giovani ragazzi che mixano la musica folk con le melodie più moderne. E poi mi è rimasto nel cuore il Borgan’s, più storico, da poco ristrutturato, con una carta dei Whiskey di tutto rispetto.

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Borgan’s Pub, Ennis – Ph. Silvia Signoretti

La prossima volta che andrò mi mancano il Paddy Queen e l’Old Ground, non perdeteveli. Quest’ultimo, in particolare, si trova di fronte alla cattedrale ed era una ex prigione: suggestivo.

I pub irlandesi: unici al mondo

Ci sono migliaia di pub al mondo, migliaia di stili, drink serviti, storie da raccontare sui singoli pub. Il bello di quelli irlandesi è l’atmosfera, spesso generata da una session improvvisata, il gusto di stare insieme, la voglia di ritrovarsi, sempre e comunque, in quel punto, ogni sera, ogni weekend.

I pub in Irlanda, difatti, sono birra e musica, birra, musica e incontri.

Ma la musica, beh, la musica, è quasi vitale. Oggigiorno si sentono anche tante cover, tanto country, tanto Ed Sheeran e altri generi, ma la musica tradizionale rimane nel cuore, e sui tavoli, di tantissimi locali. Magari la approfondiremo in un prossimo articolo.

Il consiglio che vi dò è di non lasciarvi ammaliare dai pub più pubblicizzati, dalla caciara di Temple Bar e dei più noti locali di Dublino, o di Galway. Certo, ce ne sono di egregi anche lì, e io mi diverto spesso a fermarmi al Merchant, vicino all’Half Penny Bridge, oppure al Quay’s, nel cuore di Galway, ma i pub da vivere sono quelli defilati nei paesini, quelli in cui al bancone si vede la gente del posto che si prende in giro raccontandosi la giornata appena trascorsa. E non abbiate paura a fare “un po’ di Craic”, se ve lo propongono, che non è nulla di male, ma vi stanno invitando a fare conversazione, a scambiarsi qualche sorriso, senza secondi fini, sempre seguendo lo scopo del pub: divertirsi. Fermatevi, nel bere, solo se siete tanti e cominciano a offrirvi un giro: è usanza che ognuno ne offra uno, e quindi rischiate di mettere a dura prova fegato e gestione dell’alcool. Gli irlandesi non hanno paragoni! Sono capaci di bere anche 16 pinte in una sera (che nella fattispecie sono 8 litri, così per dire) e di rimanere senza soldi del taxi.

L’Irlanda è il sesto paese al mondo per consumo di birra pro capite, con circa 98 litri l’anno a persona (media UE 70)…

Il pub è il luogo della vita, d’altronde, trovarcisi con le mani in mano sarebbe sconveniente! Nel pub ci si conosce, ci si fidanza, si fanno affari, ci si sposa, e… si muore. Ebbene sì, è usanza che si porti il caro estinto al pub e si dedichi un brindisi alla sua memoria, prima di portarlo al camposanto. Slainte! Slainte!, dite tutti insieme con una pinta in mano, perché così si fa cin cin e si augura una buona bevuta.

E non fermatevi solo alla Guinness, se volete curiosare, perché ultimamente sono in fermento i microbirrifici locali e, anche solo andando al Porter House di Dublino, vi renderete conto che meritano.

Slainte a tutti!