CapriItaliaViaggi

Cosa fare a Capri se piove? Amala ancora di più

Sommario

La pioggia ticchetta sui vetri delle case in stile caprese, tamburella sugli ombrelloni colorati dei bar in Piazzetta, culla i pensieri di chi sorseggia un caffè. Accarezza il belvedere della Funicolare percorso ogni giorno da centinaia di turisti.

Anche il Campanile, sempre arso da sole, trova un po’ di sollievo: le sue lancette scorrono lentamente, come se quelle gocce volessero imporgli il loro ritmo.

I vicoletti si riempiono di ombrelli d’ogni tipo e dimensione, trasformando le strade un giardino fiorito. E via Le Botteghe diventa ancora più difficile da attraversare. Tutto intorno sprofonda in un timido cicaleccio. Così è più facile godersi qualche attimo di silenzio e puntare gli occhi verso il cielo. La speranza è sempre quella: veder comparire tra le nubi un arcobaleno che abbraccia l’isola da parte a parte.

Ma tu sei in vacanza e speravi in un benvenuto diverso: spiagge e lunghe passeggiate tra i sentieri nascosti, vero? Non scoraggiarti. Scopri cosa fare a Capri se piove e amala ancora di più. Immergiti nella sua storia, nella sua cultura.

Cosa fare a Capri se piove: visita il Centro Caprense Ignazio Cerio

Questo edificio nobiliare di fine Ottocento è il custode della storia di Capri, si trova a due passi dalla Piazzetta, di fronte alla cattedrale di Santo Stefano. La struttura ospita i resti paleontologici dell’isola raccolti da Ignazio Cerio, medico isolano. Fu fondata dal medico e ingegnere Edwin Cerio nel 1949. Il Centro Caprense si divide in due grandi aree: le sale museali e la biblioteca.

Il museo espone oltre 20.000 reperti naturalistici e archeologici, un erbario con circa 500 specie, la collezione algologica di Oronzio Gabriele Costa e quella naturalistica di Raffaello Bellini. In questo luogo puoi tuffarti nella storia: osserva le antiche rocce dell’isola e i fossili.

Ma c’è qualcosa che non puoi assolutamente perdere: i resti di un ippopotamo, di una pantera e addirittura di mammut. Furono scoperti durante gli scavi per la costruzione dell’Hotel Quisisana. Se ami l’archeologia puoi ammirare molti reperti greco-romani venuti alla luce nelle tombe e nelle ville imperiali dell’isola. Ma non solo. C’è anche un raro esemplare di Lucertola Azzurra: questo rettile dal colorito insolito vive solo sui Faraglioni.

Non affrettarti ad andare via. Fermati in biblioteca, qui puoi trovare riviste, fotografie, cartoline, carte geografiche che raccontano l’isola. Una chicca: dai un’occhiata al libro degli ospiti dei primi alberghi di Capri.

La Certosa di San Giacomo

Sei appena uscito dal Centro Ignazio Cerio e piove ancora? Poco male. Ti aspetta la Certosa di San Giacomo. Per raggiungerla imbocca via Vittorio Emanuele e prendi la stradina che affianca il Quisisana. Questo monastero è la costruzione più antica di Capri. Fu costruito per volontà del conte Giacomo Arcucci nel 1371.

L’edificio è diviso in tre aree: la prima dedicata alla farmacia e alla chiesa per le donne, la seconda riservata ai frati conversi e agli ospiti, la terza veniva usata per la vita di clausura. Le celle si trovano intorno al chiostro grande mentre altre stanze nel chiostro piccolo.

Durante il dominio inglese e francese la Certosa di San Giacomo divenne un ospedale e una caserma. Più tardi fu anche un bagno penale per militari e anarchici. Non lasciare il monumento senza aver visto la mostra permanente dedicata ai quadri di Karl Wilhelm Diefenbach, è allestita nelle stanze del refettorio. Questo pittore simbolista si stabilì a Capri nel Ottocento e vi restò per tutta la vita. Scoprirai l’isola ritratta in modo surreale e onirico.

Chiesetta di Sant’Anna

Questo piccolo gioiello è stato costruito intorno al XII secolo e offre uno scorcio medioevale dell’isola, si trova a 5 minuti dalla Piazzetta. Fu l’unica chiesa di Capri fino al 1595. L’ingresso è preceduto da un sagrato, la facciata è semplice con un campanile a vela mentre le absidi risalgono al periodo bizantino.

Una volta varcata la soglia della chiesa, la tua attenzione viene immediatamente catturata dall’opera trecentesca della Vergine con bambino fra due santi. Ma a destare meraviglia è l’affresco che raffigura la crocifissione di Cristo risalente all’epoca tardo giottesca. Il dipinto è stato rivenuto solo nel 2011 durante i lavori di ristrutturazione.

Villa San Michele

Villa San Michele fu la residenza del medico svedese Axel Munthe che arrivò a Capri nel 1885. La dimora fu costruita sui resti di un’antica cappella dedicata a San Michele e si trova nel secondo comune dell’isola: Anacapri. Il suo proprietario desiderava una casa sempre luminosa. Le sue parole -tratte dal suo libro Storia di San Michele– sottolineano la sensazione che si prova osservando il panorama dalle enormi vetrate dell’edificio: “La mia casa deve essere aperta al sole al vento e alle voci del mare – come un tempio greco – e luce, luce, luce ovunque!”.

E cosa vedi? L’intero Golfo di Napoli.

Oggi la villa è una casa museo gestita dal consolato di Svezia. Al suo interno ci sono diversi reperti storci: sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Il suo giardino è tra i più belli di Italia e contiene fiori e piante che provengono da tutto il mondo.

Mentre passeggi accarezza la sfinge sul belvedere in giardino e esprimi un desiderio, secondo la leggenda si avvererà. Sì, è per questo motivo che la sue pelle di pietra è consumata, milioni di mani l’hanno sfiorata.

Per raggiungere Villa San Michele prendi da Capri un pullman diretto ad Anacapri. Fermati a piazza Vittoria e incamminati lungo il viale alberato che costeggia l’hotel Capri Palace.

Cosa fare a Capri se piove? Amala ancora di più
La sfinge di Villa San Michele
PH Davide Esposito

Casa Rossa

La Casa Rossa si trova sempre ad Anacapri, lungo via Giuseppe Orlandi. La riconosci subito perché le sue pareti sono dipinte in rosso pompeiano. L’edificio -che ricorda una fortezza- fu costruita tra il 1876 e il 1899 per volere del colonnello americano John Clay MacKowen. Il militare la utilizzò per raccogliere diversi reperti archeologici scoperti sul territorio.

Attualmente la Casa Rossa è un museo d’arte. Ospita le tre statue ritrovate nella Grotta Azzurra, la mostra “L’Isola dipinta: viaggio pittorico a Capri ed Anacapri tra Ottocento e Novecento”, una collezione dei fratelli Raskovìch e l’esposizione permanente “Luci del Mediterraneo” dedicata al pittore Carlo Perindani.

Se il mal tempo ti concede un po’ di tregua, sali sulla torretta dell’edificio di fronte a te ci sono: il Monte Solaro, campi coltivati e tante piccole strade. Detto in altre parole, il centro di Anacapri visto con gli occhi di MacKowen.

Chiesa di San Nicola

Poco distante dalla Casa Rossa fermati per una visita alla Chiesa di San Nicola, innalzata nel 1698 e il 1719. Perché questo monumento in stile barocco è uno dei principali punti d’attrazione? Ospita un magnifico pavimento in maiolica che ritrae la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre. L’opera è frutto del maestro Leonardo Chiaiese.

Cosa fare a Capri se piove: la tua esperienza

Questi sono solo alcuni consigli su cosa fare a Capri se piove. Oltre a conoscere la storia del luogo attraverso i suoi monumenti, concediti qualche acquisto nei negozi di via Camerelle a Capri e a via Giuseppe Orlandi ad Anacapri. Ci sono molte boutique dedicate a prodotti artigliali ed esclusivi. Qualche esempio? Sandali capresi fatti a mano o souvenir di ceramica creati dagli artigiani del posto.

La pioggia non vuole proprio saperne di andare a riposo? Beh, allora non resta che l’attività più bella: mangiare. Assaggia i famosi ravioli capresi oppure una fetta di torta caprese accompagnata da gelato alla vaniglia. Ecco, hai visto? A Capri non ci si annoia mai! Ora raccontami la tua esperienza. Cosa hai fatto sull’Isola delle Sirene con la pioggia?

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.