CapriItaliaViaggi

La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell’isola

Sommario

Capri ha un cuore grande 25 metri per 28. Ti sto parlando della Piazzetta, il centro sempre vivo dell’isola. Certo, non ha la forma sinuosa di un cuore, è quadrata come una scacchiera, ma quando la attraversi non puoi fare a meno di innamorartene. Ma la celebre “piazzetta” ha un nome, che non tutti conoscono: piazza Umberto I.

Capisci subito perché è soprannominata il “Il salotto del mondo”: tutti, poveri e ricchi, si fermano in Piazzetta sotto gli ombrelloni colorati dei bar e si sentono subito a casa. Al posto del camino a riscaldarti c’è il sole. Non hai bisogno della televisione perché a pochi passi hai il mare e la commedia della vita che scivola sotto al tuo sguardo. Poi c’è chi si occupa di te, deliziando il tuo palato e onorando il sacro culto dell’ospitalità caprese.

La Piazzetta, che gli abitanti del posto chiamano in dialetto “chiazza”, ha ospitato artisti, scrittori, capi di Stato e persino criminali del calibro di Lucky Luciano. Sì, proprio lui. Il gangster siciliano aveva il divieto di ritornare negli Stati Uniti dopo aver aiutato il governo americano nello sbarco in Sicilia.

La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell'isola
PH Davide Esposito

 

Ma non solo. La Piazzetta ha lanciato mode con l’innata eleganza di Jaquline Kennedy, icona dello stile Capri. La first lady adorava riposarsi in Piazzetta per bere un caffè con la panna o un aperitivo.

Piazza Umberto I ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo anche per i suoi personaggi eccentrici: negli anni della dolce vita l’aristocratico Alessandro Maria Galeazzo Ruspoli era solito presentarsi con un pappagallo appollaiato sulla spalla.

Siediti anche tu in Piazzetta e ascoltala mentre ti racconta la sua storia, i suoi aneddoti, la sua bellezza.

Storia della Piazzetta di Capri

In epoca greca la Piazzetta di Capri era arroccata all’interno di mura difensive. Questi blocchi di pietra partivano da colle San Michele a Tiberio, costeggiavano l’odierna via Castello fino ad arrivare alla cima del Castiglione. Oggi ciò che resta della cita muraria è visibile solo dalla terrazza della Piazza, via Longano e via Castiglione.

Invece, in età romana le fortificazioni intorno a piazza Umberto I furono in parte abbattute per lasciare spazio allo sviluppo urbano. L’isola non aveva più bisogno di proteggersi da eventuali invasori, con la dominazione dell’imperatore Augusto e di Tiberio si prospettava un lungo periodo di pace.

Nel Medioevo la Piazzetta fu di nuovo messa al sicuro. Le scorrerie di pirati, che terrorizzavano la popolazione, resero necessaria la costruzione di porte fortificate. Intanto, il volto della piazza più famosa del mondo cominciò a cambiare con l’edificazione della dimora del conte Giacomo Arcucci, consigliere della regina napoletana Giovanna I d’Angiò.

Il palazzo del nobile dominava per le sue dimensioni rispetto al resto delle abitazioni che non superavano i due piani. Per questo motivo l’intero complesso degli Arcucci era conosciuto con l’appellativo “Case Grandi”.

Attualmente lo stabile ospita il Museo Ignazio Cerio che mette in mostra i resti paleontologici e naturalistici raccolti a Capri da Ignazio Cerio.

Tra XVI e il XVII secolo ebbe inizio l’innalzamento del palazzo vescovile, ai giorni nostri sede del Municipio. Piazza Umberto I prese definitivamente la sua forma quadrangolare. Intanto lo slargo veniva usato per esercitarsi nelle operazioni di difesa contro i saraceni.

Nel 1656 l’isola di Capri fu travolta dalla peste e la Piazzetta divenne il luogo in cui esorcizzare la paura dell’epidemia: gli indumenti dei contagiati vennero bruciati proprio nel piccolo quadrato al centro del paese. Poco distante, vicino alla porta della città, fu costruita anche una cappella votiva a San Sebastiano, protettore degli appestati.

Nel XVIII secolo la Piazzetta si lasciò alle spalle armi e malattie per fare posto al mercato. In breve tempo, questo luogo si riempì di voci di donna, colori e profumi. I contadini mettevano in vendita i frutti del loro lavoro: legumi, fave, vino, olio. Allo stesso modo, i pescatori salivano dal mare e mettevano a disposizione dei capresi il pescato, soprattutto totani.

Qualche volta tra banchi c’era un piatto di maccheroni oppure della carne. Ma era un fatto eccezionale. Accadeva solo quando una vacca precipitava da uno scoglio e un banditore avvisava a colpi di tromba la cittadinanza della vendita straordinaria.

Nell’Ottocento la Piazzetta abbracciò il sole e il mare, aprendosi al mondo: l’abitazione comunale che la imprigionava sul lato nord fu abbattuta, lasciando che la luce penetrasse in ogni angolo. Ma non solo. La terra, che ricopriva quel quadrilatero incorniciato da palazzi seicenteschi, fu sostituita da mattonelle di basolato. E la funicolare inaugurata nel 1907 aprì un collegamento con il porto di Marina Grande.

Nel frattempo Raffaele Vuotto, un giovane cittadino che di mestiere faceva il garzone di un pasticciere realizzò il suo sogno: trasformare la Piazzetta in un salotto. Uno spazio in cui accogliere con calore i viaggiatori.

Nel 1938 aprì il primo bar, il Gran Caffè Vuotto. Tra la torre dell’orologio, il palazzetto del Comune e le scale dell’ex cattedrale di Santo Stefano, comparvero circa settanta tavolini imbanditi da caffè, gelati e dolci fatti con la pasta di mandorle. Ad allietare la sosta dei primi gruppi di turisti in quel punto di ristoro: le romanze e le canzoni del violinista Paolo Falco.

In quei tavoli ricoperti da tovaglie ricamate a mano avrebbero trovato una seconda casa Aristoteles Onassis e Maria Callas, Jean-Paul Sartre e Roger Peyrefitte.

Io spirito imprenditoriale di Raffaele Vuotto fece da apripista per altre attività di ristorazione. Oggi oltre al Gran Caffè, puoi scegliere di rilassarti tra le sedie in vimini del Piccolo Bar, Bar Caso e Bar Tiberio.

Per approfondirecosa fare a Capri se piove? Amala ancora di più.

La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell'isola
PH Davide Esposito
La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell'isola
PH Davide Esposito

Cosa c’è intorno alla Piazzetta?

Sulle scale della Piazzetta trovi la Cattedrale di Santo Stefano, la chiesa principale di Capri costruita nel XVII secolo. Invece, di fronte puoi dare un’occhiata al Centro Caprense Ignazio Cerio di cui ti ho già accennato. Arrivato a questo punto, non fermarti.

Imbocca i vicoli che ti conducono alla Chiesa di Santa Teresa e all’annesso monastero fondati dalla suora caprese Madre Serafina di Dio nel XVII Secolo. Qui il clamore della folla si placa, il silenzio diventa qualcosa di sacro e la vista si riempie di cielo e mare. Puoi quasi accarezzare la Penisola Sorrentina.

Se torni indietro a salutarti ci sono il campanile con il suo quadrante in maiolica e il belvedere della funicolare. Il colonnato sembra dividere il panorama in tanti piccoli quadri che mostrano sempre un dettaglio diverso del paesaggio.

La Piazzetta unisce diverse strade: corso Vittorio Emanuele, che ti invita con l’inebriante profumo delle cialde artigianali della gelateria Buonocore, e ti accompagna a via Camerellestrada dello shopping e anello di congiunzione tra alta moda e artigianato.

Vuoi rimandare gli acquisti? Vai a via Longano. Questa stradina adiacente all’edificio comunale è una passeggiata nel borgo medioevale di Capri. Il mio consiglio? Visita la Chiesetta di Sant’Anna. Fermati ad ammirare l’affresco che raffigura la crocifissione di Cristo. Il dipinto risale all’epoca tardo giottesca ed è stato scoperto solo nel 2011 durante i lavori di ristrutturazione.

C’è ancora un’alternativa: via Le Botteghe, la strada più stretta dell’isola, le persone per passare sono costrette a fare lo “struscio”. La particolarità di questo percorso? È lontano dai negozi che promuovono grandi marchi. Puoi trovare ancora la bottega del pane fatto a mano di notte, il fruttivendolo che offre solo prodotti di stagione e piccoli atelier che intrecciano a telaio abiti, sciarpe, scialli in cachemire e lana, per avere uno scialle unico. Se superi l’arco arrivi in via Fuorlovado e raggiungi la parte più alta di Capri, la località Tiberio.

Per approfondirecosa visitare a Capri in un giorno.

La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell'isola
PH Davide Esposito
La Piazzetta di Capri, visita il cuore dell'isola
PH Davide Esposito

La Piazzetta di Capri: la tua esperienza

La Piazzetta non è solo un palcoscenico dove lo spettacolo variopinto dell’umanità sfila per essere guardato. È qualcosa di più. È un’esperienza che cambia con il tempo, scandito dalle lancette del campanile di Capri. Ogni ora trascorsa è un’emozione diversa. Questo luogo quasi perfetto nelle sue geometrie sa leggere l’anima di chi l’attraversa.

Piazza Umberto I ti dona dei momenti magici al mattino, quando il profumo dei caffè riscalda l’atmosfera e i primi raggi del sole ti regalano un secondo risveglio, più soffice del primo. A cullarti un timido brusio e il fruscio delle pagine dei giornali appena comprati all’edicola vicina.

A mezzogiorno diventa quasi impossibile passare e la Piazzetta si trasforma in una Babele piena di turisti.

Al tramonto, invece, tutto si calma. Seduto tra i tavolini ti senti in pace con il mondo mentre osservi la luce dorata accarezzare le forme della Chiesa di Santo Stefano. Poi arriva l’ora blu della sera e hai l’impressione di vivere in una dimensione onirica e sospesa nel tempo. Quasi desideri che la notte non arrivi mai per spazzare via quell’istante.

Ora lascio la parola a te. Hai visitato anche tu la Piazzetta di Capri? Qual è stata la tua esperienza? Raccontala nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.