Napoli

Baia sommersa: un bellissimo parco archeologico nascosto nel mare

Sommario

La Campania è un luogo ricco di storia e di siti archeologici che tutto il mondo ci invidia. La bellissima Campania felix è sempre stata nell’antichità epicentro di importanti attività letterarie, intellettuali, sociali, politiche e soprattutto una terra che ha ospitato due dei più grandi popoli dell’antichità: i Romani e i Greci. In particolari questi popoli si sono concentrati a livello geografico, nella zona dei Campi Flegrei, in quanto è qui che ritroviamo maggiormente reperti riconducibili a questi meravigliosi popoli che hanno “riempito” la Campania di cultura e di storia.

Tra i siti della Campania che vale la pena visitare non può mancare il parco archeologico di Baia, che in realtà è un parco sommerso, custodito e protetto all’interno del mare. Proprio questa sua particolarità di trovarsi in mare, lo rende davvero uno dei pochi siti unici al mondo!

Storia di Baia

Prima di “immergerci” e conoscere la città sommersa di Baia, andiamo a scoprire la storia dell’omonima città. Baia non è altro che una piccola frazione di Bacoli e il suo golfo comprende e si racchiude tra i rilievi di punta Lanterna a sud e punta Epitaffio a nord. Secondo la leggenda il suo nome deriva da Bajos, il nocchiere di Ulisse, che qui fu sepolto. 

Ma c’è da dire che il nome Baie è un ipocoristico di Balineae, o meglio “bagni pubblici”. Una teoria linguistica che regge e spiega anche la realtà storica e passata di questa ricca terra, in quanto in età romana questa località era una meta di villeggiatura e relax per tutta l’aristocrazia  e il ceto patrizio romano. Proprio qui vi erano delle terme naturali che erano molto ricercate soprattutto per la cura delle malattie e per donare benessere al corpo. Per questo motivo in età romana la città di Baia era posto prediletto anche per gli imperatori romani. Tutta questa “magia” finì con l’arrivo dei Saraceni che fecero di Baia di Napoli una città fantasma, distruggendo tutte le sue bellezze architettoniche. Oltre alle devastazioni nemiche anche il bradisismo, fenomeno vulcanico tipico dei Campi Flegrei, ha man mano sommerso quello che restava della bellissima cittadina romana. Questo piccolo paradiso artistico venne scoperto solo negli anni ‘20, quando il porto di Baia veniva utilizzato da diversi velieri e battelli, che avevano sempre molta difficoltà ad attraccare a causa di numerose secche. Così si decise di dragare il fondale. E solo allora venne scoperta la città sommersa di Baia. Con il passare degli anni alcuni reperti sono stati deposti in musei sulla terraferma ma molti reperti sono stati lasciati nel loro luogo originale. E infatti oggi sono ancora “visitabili” tante statute sott’acqua e anche reperti architettonici di edifici e di terme. Nel 2002 il Parco Sommerso di Baia è stata dichiarato area marina protetta e da quest’anno il patrimonio archeologico e quello degli ecosistemi acquatici vengono tutelati e valorizzati.    

Alla scoperta di Baia Sommersa

Forse anche grazie al bradisismo, oggi possiamo ammirare Baia sommersa e riuscire a fare un salto temporale all’indietro che ci riporta a quella che era questa città ai tempi romani. Per la straordinaria bellezza del Parco Sommerso di Baia, questo sito viene chiamato anche la “Pompei sommersa” o l’”Atlantide romana”, per la quantità di reperti che il mare ha custodito e anche perché la grande quantità di quest’ultimi rende bene l’idea della città che fu Baia. Vediamo i principali siti archeologici sommersi di Baia

  • Portus Julius: possiamo dire che fu una fotografia aerea a svegliare la curiosità scientifica e conoscitiva di molti studiosi che subito organizzarono studi esplorativi per conoscere le bellezza che il mare custodiva. Questo porto venne commissionato dall’imperatore Ottaviano a Vipsanio Agrippa nel 37 a.c. in vista della guerra navale che avrebbe dovuto combattere contro Sesto Pompea, in quanto quest’ultimo deteneva il dominio sui mari. Il maestoso progetto originario prevedeva anche una diga che aveva la funzione di difendere il porto, la quale prevedeva anche un canale che avrebbe permesso l’entrata delle navi all’interno del bacino di Lucrino. Da questo bacino si apriva un altro canale scavato nella roccia e che dava nel lago d’Averno. Il Porto non ebbe una vita lunga a causa di un improvviso insabbiamento che avrebbe causato lo spostamente del Porto da Baia a Miseno. Dopo la parentesi militare, questa città accolse tempi dedicati agli dei e diverse e ricche ville romane. Oggi è possibile vedere a circa 5 metri sotto l’acqua, i resti di questa meravigliosa struttura portuale e anche alcuni mosaici.
  • Secca delle fumose: sono dei resti di alcuni piloni che dovevano proteggere il Porto Julius. Questi piloni sono colonizzati da fauna e flora marina ed è possibile imbattersi in fumarole, colonne di bolle gassose, che testimoniano l’origine vulcanica della zona.
  • Villa dei Pisoni: solo in un secondo momento, dopo studi approfonditi da parte di intenditori e specialisti, la villa sommersa di Baia di Bacoli venne attribuita alla famiglia dei Pisoni. Infatti solo negli anni ‘80 venne scoperta una fistula plumbea che rappresentava il bollo di Lucio Pisone per questo motivo la “paternità” della villa venne riconosciuta a questa potenza famiglia romana. E’ stato confermato che proprio in questa mastodontica villa che fu, venne organizzato il complotto contro l’imperatore Nerone, che lo scoprì in tempo, lo scongiurò e si impossesso della villa. Tutto il complesso architettonico ricopre una superficie di 120×160. Ancora oggi è possibile vedere quello che doveva essere un ampio giardino circondato da portici e corridoi e come usanza dell’epoca vi troverete anche quello che resta di un complesso termale e la presenza di una vera e propria stanza marittima dove vi si trovano delle vasche all’interno delle quali si allevavano pesci. La profondità massima della villa non supera i 6 metri
Baia Sommersa
Foto di Parco Archeologico Sommerso di Baia
  • Villa Protiro: quest’altra bellissima villa che troviamo nel parco archeologico di Baia è detta così per il suo piccolo porticato. Infatti protiro si traduce come “portale colonnato”, tipico elemento architettonico romano. La villa si mantiene ancora abbastanza bene ed è facile ricostruire con l’immaginazione la bellezza di questa dimora. E’ possibile ancora ammirare mosaici bellissimi, affreschi, marmi, colonne marmoree e oggetti vari. La villa presenta una parte residenziale e una termale, ben divise ma al tempo stesso comunicanti. Nei pressi di questa villa è stato rinvenuto anche quello che doveva essere uno spezzone di strada e un canale d’accesso utilizzato come punto di approdo che si lascia ammirare per la sua notevola imponenza.
  • Villa antistante il castello Aragonese: La villa evidenzia un elaborato susseguirsi di peschiere, di porticati e di panoramici padiglioni. Troverete anche della pilae o piloni che fungevano da protezione di una peschiera con portico semianulare. E’ possibile ancora vedere vasche dei vivai e canali per il ricambio idrico.
  • Villa marittima di Marina grande: E’ sicuramente tra le ville Imperiali di maggiori dimensioni in questa città sommersa di Baia. E’ possibile vedere resti di strutture murarie e in laterizio. Come sempre anche in questa villa è presente un ambiente termale, nicchie, vasche di vivai e ricambio idrico.
  • Ninfeo Sommerso: è detto anche il Ninfeo dell’Imperatore Claudio in quanto qui fu ritrovata una sua statua, che attualmente è conservata all’interno del Castello di Baia. In realtà molte statue sommerse vennero rinvenute qui, per questo motivo le riproduzioni originali vennero prelevate e gelosamente custodite in musei. Vennero in secondo momento riprodotte copie marmoree così da riempire di statue sotto il mare questo sito, restituendo il fascino originale. Qui è possibile vedere anche una blasonata strada del passato, la via Herculanea che portava al Porto Julius.
Statua nel Ninfeo Sommerso di Baia
Foto di Parco Archeologico Sommerso di Baia

E’ possibile visitare questa città sommersa o con un giro in barca, dotata di fondo trasparente, oppure potrebbe risultare davvero emozionate per gli amanti di snorkeling che si immergono solo con pinne e boccaglio oppure per i sub con immersioni prolungate grazie all’utilizzo delle bombole.

Buon viaggio!