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La Casa Rossa ad Anacapri: tesoro da scoprire

Sommario

L’isola di Capri ti sorprende ancor prima di toccare le sue coste. La osservi, così, da lontano con il vento tra i capelli mentre la nave ti accompagna a destinazione. La vedi illuminata dai raggi del sole, accarezzata dal cielo e baciata dal mare. Ti stupiscono i suoi contorni ora dolci, ora spigolosi e percorsi dal verde. Lo sguardo si sazia indugiando sui Faraglioni.

Una volta sul porto di Marina Grande il sogno a occhi aperti continua alla scoperta della Piazzetta, dei Giardini di Augusto, dei panorami, delle spiagge. A stuzzicare la tua attenzione ci sono i colori. In particolare, il rosso. Sì, il rosso – oltre al blu – lo troverai ovunque nell’Isola delle Sirene: rossi sono i portoni, i tramonti al Faro di Punta Carena, i gerani e i coralli.

Anche le pareti di alcuni edifici riprendono questa idea. Scarlatta è l’anima di Villa Malaparte a Capri e purpureo è l’abito della Casa Rossa ad Anacapri. Hai indovinato, vero?

Oggi voglio parlarti proprio di questo monumento dai muri dipinti in rosso pompeiano. Facciate che riflettono il temperamento appassionato del suo primo proprietario e fondatore: il colonnello John Clay MacKowen. Allora sei pronto a immergerti nella cultura?

Cosa vedere nella Casa Rossa ad Anacapri

La Casa Rossa svetta nel centro cittadino di Anacapri, il secondo comune dell’isola. Fu costruita intorno a una torre aragonese del Quattrocento, tra il 1886 ed il 1899, per volontà del poliedrico colonnello americano John Clay MacKowen. Come farai a riconosce questa dimora? Semplice, non dovrai trovarla: sarà lei a venire da te. La riconoscerai subito, mentre passeggi lungo via Giuseppe Orlandi tra le abitazioni con le volte a botte.

Il vermiglio delle sue parerti e la sua forma simile a una fortezza susciteranno la tua curiosità. Ma non solo. Sarà il suo stile eclettico a stupirti: le finestre sono a bifora, le merlature del tetto mostrano tratti arabeggianti, le colonne all’esterno ricordano la scuola classica. In un attimo vorrai varcare il cancello di ingresso. A salutarti l’iscrizione in greco che esprime lo spirito contemplativo che si respira sull’isola: “Kaire o polita apragopoleos” ovvero “Salve cittadino del paese dell’ozio”.

Il cortile porticato è caratterizzato dalla statua di una sacerdotessa risalente al I secolo e da diversi reperti incastonati nelle pareti. Oggetti raccolti da MacKowen sull’isola e durante i suoi viaggi: lastre di marmo romano, epigrafi funerarie di liberti e altri ritrovamenti ti condurranno al tempo dell’imperatore Tiberio.

Le scale, invece, sono coperte da una piccola cupola in maiolica, che richiama le geometrie isolane, fondendosi in modo naturale con gli altri stili architettonici dell’edificio.

Il mio consiglio? Visita le sale interne e lasciati conquistare dall’arte. La Casa Rossa ospita le mostre permanenti: “L’isola dipinta, viaggio pittorico a Capri ed Anacapri tra Ottocento e Novecento”, una collezione dei fratelli Raskovìch e l’esposizione permanente “Luci del Mediterraneo” dedicata al pittore Carlo Perindani.

A questo punto, abbandona la fretta e tuffati nei colori, nei soggetti rappresentati in questi quadri. Ogni opera racconta Capri attraverso la visione di chi l’ha dipinta. Rivivi scene di vita quotidiana, antiche tradizioni e paesaggi bucolici. Le tele a olio e ad acquerello ti sveleranno sfumature diverse e, forse, ti indicheranno la strada verso scorci capresi poco conosciuti e affascinanti. L’allestimento raccoglie nomi prestigiosi come Giordano, Brancaccio, Ferrarini, Reid, Coleman e Hay.

Casa Rossa cortile
PH: Davide Esposito

Le statue della Grotta Azzurra

Le sorprese non finiscono qui, la Casa Rossa ad Anacapri custodisce un tesoro che è stato tenuto segreto dagli abissi per secoli. Ti sto parlando delle statue ritrovate sui fondali della Grotta Azzurra. Queste sculture adornavano le pareti della spelonca che veniva usata come ninfeo dall’imperatore Tiberio e rappresentano una Poseidone, l’altra un Tritone.

I manufatti furono scoperti nel 1964 da un gruppo di subacquei tra cui i capresi Gennaro Alberino e Nunzio Esposito. La Grotta Azzurra, però, aveva ancora qualcosa da svelare. D’altro canto, il mare quello che prende prima o poi restituisce.

Così, nel 1974 fu individuata una terza statua anch’essa conservata alla Casa Rossa ad Anacapri. I busti hanno mantenuto la plasticità dei movimenti anche se le acque hanno cancellato i dettagli del viso e del corpo. Ancora una cosa: non andare via senza salire sulla torretta. Ai tuoi occhi si aprirà uno spettacolo senza pari: il centro abitato di Anacapri, mare, campi coltivati e Monte Solaro.

Per approfondire: la spiaggia di Gradola ad Anacapri, un tuffo nel blu

Dentro la vita del colonnello MacKowen

Sguardo vivace incorniciato da folte sopracciglia, il viso dai tratti marcati nascosto da una folta barba. John Clay MacKowen, originario della Louisiana, quando sbarcò a Capri nell’Ottocento sembrava un archeologo. Invece era medico e militare, colonnello dell’esercito sudista nella guerra civile americana.

MacKowen si innamorò di Anacapri e decise di costruire in questo paesino, fatto di natura incontaminata, la sua casa. Una casa tutta rossa che rifletteva il suo animo istrionico e a tratti tumultuoso.

Si narra, infatti, che fosse solito camminare per le strade del “comune di sopra” abbigliato come un proprietario terriero delle piantagioni di cotone in Louisiana: con stivali dotati di affilati speroni e un frustino, strumento con cui intimidiva chiunque si trovasse in disaccordo con lui.

Tuttavia, era un uomo che sapeva essere generoso e amante del bello. Appassionato di archeologia, raccolse tutti i reperti che scovava sul territorio e li usò per impreziosire la sua dimora di via Giuseppe Orlandi. Sull’isola trovò anche l’amicizia del dottor Vincenzo Cuomo e l’amore: sposò Mariuccia Cimino dalla quale ebbe una figlia.

John Clay MacKowen fu autore di una delle prime guide di Capri pubblicata nel 1884 e recentemente tradotta in italiano. Il colonnello morì nel 1901 in America in circostanze tragiche: fu ucciso da diversi colpi di pistola durante una lite con un vicino.

Casa Rossa: reperti murati
PH: Davide Esposito

La Casa Rossa oggi

Attualmente la Casa Rossa ad Anacapri è un museo d’arte. La Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio di Napoli ha affidato l’edificio al Comune di Anacapri.

La sua gestione è coordinata dall’associazione culturale Kaire Arte che ha donato nuova linfa al monumento, organizzando eventi letterari, artistici e teatrali aprendo le porte di casa MacKowen a residenti e turisti. Lo so, vuoi sapere quando vistare la Casa Rossa ad Anacapri. Ecco giorni e orari da segnare in agenda:

  • Dal 24 marzo al 31 maggio: dalle 10.00 alle 17.00
  • Dal 1 giugno al 30 settembre: dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 17.30 alle 20.00
  • Dal 1 ottobre al 24 ottobre: dalle 10.0 alle 16.00
  • Giorno di chiusura: il lunedì, è previsto un biglietto di ingresso.
Casa rossa torretta con panorama
PH: Davide Esposito

Visitare la Casa Rossa ad Anacapri: la tua esperienza

La Casa Rossa è uno dei simboli di Anacapri. Basta varcane la soglia per sentirla parlare senza bisogno di parole, racconterà la storia dell’isola e del suo proprietario. Lo scrittore Alberto Savinio descrive le sue sensazioni durante un viaggio a Capri:

“Grandi nubi spazzano la cima del Solaro. Per la strada che traversa Anacapri, cerco il valico che sale al monte. Poco in là di Santa Sofia, scopro una casa rossa, tra moresca e bizantina. L’iscrizione che sovrasta l’ingresso mi saluta così: ‘Salve, o abitante di Apragopoli’. L’imperatore aveva ragione. Eccomi eletto anch’io cittadino onorario della città dell’ozio”.

Ora ti lascio la parola. Hai visitato questo gioiello di architettura anacaprese? Qual è la tua esperienza? Lascia la risposta nei commenti e discutiamone insieme.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.