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Teatro San Carlo: l’anima napoletana si fa arte

Sommario

Vuoi scoprire tutto sul Teatro San Carlo di Napoli? La storia del teatro, le informazioni utili e la possibilità di visitare il tempo della cultura napoletana li trovi nel nostro articolo.

Campeggia forte e chiaro, come il richiamo del re della foresta, l’aforisma di Stendhal che parla del teatro San Carlo di Napoli. “Non c’è nulla in tutta Europa,” enfatizza lo scrittore “che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia una pallida idea” e conclude. Ripensando a queste parole, lo sguardo si blocca ed il cuore si ferma ad osservare il tripudio di bellezza di uno dei teatri di Napoli più celebrati al mondo.

Conosciamolo meglio.

La storia del teatro San Carlo: nascita e crescita di un mito

Se fosse una statua, sarebbe un adone greco questo luogo. Perché è così decantato, qual è la sua incredibile storia? Sietidi ed ascolta, che lo spettacolo comincia.

Voluto da Re Carlo III di Borbone, il teatro San Carlo è il tempio della lirica italiana ancora prima della Scala di Milano e della Fenice di Venezia. Un primogenito, un elegante canto per la cultura napoletana, già fiorente nel 1700. Ancora di più con il 1737, anno di fondazione del teatro con il progetto di Giovanni Antonio Medrano. L’inaugurazione è spettacolare e ancora di più le prime quattro stagioni condotte da Casarale in un prorompente iddillio culturale, tra danza, gli evirati cantoni ed ugole d’oro vestite. Napoli è il centro culturale del mondo europeo, pulsa di vitalità e di complessità compositiva: arriva lo sguardo lungo di un giovane Mozart che incanta e canta al compositore sinfonie impreviste. Nasce alla fine del settecento la famosissima scuola napoletana con protagonisti come Cimarosa e Paisiello. Incommensurabili.

Ad un anno dalla mezzanotte del secolo, nel 1799, arriva la rivoluzione giacobina. Donne e uomini di santa estrazione sociale, baronesse e camerieri, inneggiano all’uguaglianza e alla liberté, ispirati dai venti francesi come brezza marina che passa e “spassa” per i vicoli della città. Il San Carlo è un simbolo e va abbattuto culturalmente, diventa infatti il Teatro Nazionale di San Carlo. Il sangue dei Cirillo, della Sanfelice e di Cimarosa non placherà i Borbone che fanno splendere di nuovo oro ed argento, broccati e lustrini all’interno del San Carlo. Le trine ed i merletti sono tornati, popolino.

Più europea dell’Europa stessa, Napoli splende. E con essa la sua cultura. E il San Carlo è un manifesto di virtù creative e compositive per l’epoca del Gran Tour. I giovani intellettuali del vecchio continente vengono a bagnarsi le labbra nella cultura napoletana al Real Teatro con Rossini e Donizetti.

Nel primo decennio dell’ottocento, il teatro si veste di un nuovo abito ispirandosi al fratello minore (la Scala di Milano) ad opera di Antonio Nicolini. Diventa un tempio.

Nelle belle giornate di sole, il teatro San Carlo splende di bellezza. Si respira eroismo, lacrime, tragedia, entusiasmo, estasi: qui l’uomo diventa attore, ballerino, cantante. L’umanità si fa artista: “si può paragonare il San Carlo” – dice Dareste De La Chavenne – “in un giorno in cui è particolarmente illuminato, al Tempio del Sole.”

Teatro San Carlo: Ottocento e Novecento

Qualche anno più tardi – 1816 – il San Carlo brucia e Napoli piange. Resta poco ma in soli 9 mesi il teatro viene ricostruito sulle orme del vecchio. Gli dei greci adornano il tempio, la musica riempie di nuovo loggie, ordini di poltrone e palchi. La luce torna a brillare nel 1817, anno in cui Stendhal stupisce sguardo, cuore ed anima con una visita inaspettata al tempio della cultura napoletana dove dimentichi persino chi sei nella contemplazione della bellezza stessa. Il 12 gennaio del 1817 il san Carlo viene nuovamente inaugurato assieme alla celebrazione della riconquista del trono da oarte dei Borbone. Si esibiscono ancora al san Carlo i grandi compositori ed artisti: Paganini e Bellini fra tutti, Mercadante e Verdi poi.

Prima l’Ottocento e poi, a seguire, il Novecento rendono il San Carlo ancora più grande. Ormai il teatro è il centro culturale – fervido ed energico – di una produzione artistica senza pari in Europa. “La Tosca”, Giuseppe Martucci, i direttori d’orchestra d’oltralpe che scelgono il tempio partenopeo per portare una brezza fredda ma forte nel panorama napoletano dalla Germania e dall’Austria. Arriva Strauss. Poi Puccini, la giovinezza della scuola di Mascagni e Giordano, Alfano, Cilea. Tutti vogliono il San Carlo, anche durante la guerra.

Come tutti i teatri d’Europa, anche il San Carlo chiude ma solo per pochi – brevissimi – istanti. Nel 1946, infatti, il teatro San Carlo è il primo a riaprire i battenti in Italia dopo la guerra: un milione di nomi tra danzatori, compositori, attori, cantanti e direttori d’orchestra che qui arrivano e non vogliono più andare via. Una voglia che, ancora oggi, continua a rapire chiunque entri a dare un’occhiata alla sua meravigliosa struttura architettonica o calchi quel palco, anche solo per un’istante.

Jean-Jacques Rousseau, sul Dictionnaire de Musique parla a cuore aperto del Teatro San Carlo di Napoli: “Vuoi tu sapere se qualche scintilla brucia in te? Corri, vola a Napoli ad ascoltare i capolavori di Leo, Durante, Jommelli, Pergolesi…”

Teatro San Carlo di Napoli: informazioni utili

Oltre alla biglietteria, il teatro San Carlo mette a disposizione la possibilità di acquistare online (http://www.teatrosancarlo.it/it/season/prossimi-spettacoli.html) i tuoi biglietti. Se ti serve aiuto, poi, puoi sempre chiamare il servizio clienti contattando l’848 002 008 o servizioclienti@geticket.it. Questi contatti sono validi anche per acquisti al telefono. I biglietti per gli spettacoli del Teatro San Carlo di Napoli sono anche acquistabili altrove, nelle maggiori rivendite autorizzate.

Quali sono gli orari di apertura del Teatro San Carlo? La biglietteria apre dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 17:30, la domenica dalle 10 alle 14 ed è chiusa nelle festività. La vendita dei biglietti è sempre sospesa un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.

Se hai voglia di visitare il Teatro San Carlo l’apertura al pubblico per le visite guidate (in italiano ed inglese) è dal lunedì al sabato (10:30 – 12:30 e 14:30 – 16:30) e la domenica (10:30 – 12:30). Puoi richiedere informazioni allo 081 7972468.

Hai bisogno di informazioni e contatti del teatro San Carlo di Napoli? La biglietteria del teatro San Carlo si trova a via San Carlo 98/f e ed è possibile contattarla al numero 081 797 2412 oppure via email biglietteria@teatrosancarlo.it. Se hai bisogno di contattare lo shop, invece, puoi chiamare lo 0817972442.

Come raggiungere il teatro San Carlo di Napoli? Ci sono diversi modi per raggiungere il teatro: con la metropolitana (Linea 1, fermata Toledo); con la funicolare (funicolare centrale, fermata Augusteo), autobus (dalla stazione centrale di Napoli il bus R2 chiedendo della fermata San Carlo o dalla stazione di Mergellina il bus R3 o, ancora, dal Parcheggio brin il c82 o Colli Aminei bus R4), se arrivi dall’aeroporto puoi prendere l’Alibus.

Il Teatro San Carlo ha a disposizione un parcheggio interno e molti parcheggi convenzionati nei dintorni che offrono tariffe agevolate dietro la presentazione di pass e biglietti del teatro.

Come funziona per l’acquisto biglietti del San Carlo di Napoli?

Si possono acquistare i posti per platea, palco e balconata. I posti in piedi non sono previsti. Data l’architettutra risalente al 1800, non sono ancora stati completati tutti i lavori  di ammodernamento per disabili: è necessario sempre contattare preventivamente la biglietteria per ogni eventualità ed informazione (agli spettatori con sedia a rotelle, vengono riservati 4 posti a rappresentazione e ai posti di palco). Al teatro sono ammessi i bambini dai sei anni in su con biglietto personale. Non sono ammessi animali e neonati.

Sei pronto per il tuo spettacolo al Teatro San Carlo di Napoli?

 

Cora Francesca Sollo

Digital Strategist innamorata (persa) del digitale. Aiuto le piccole aziende a raccontarsi in rete attraverso la comunicazione morbida. Credo negli abbracci digitali che diventano reali e che il mondo sia una giungla ma se sei strategicamente te stesso e sorridi forte (forse) ti salvi.