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Villa Lysis: l’anima del barone Fersen vive

Sommario

Solo a Capri si può vivere per sempre. O almeno puoi provare questa sensazione e illuderti che sia vero. Magari mentre trascorri una giornata al Faro di Punta Carena baciato dal sole, senza pensare che esista un domani.

Oppure mentre osservi la Piazzetta al vespro tingersi di blu e lasci che i rintocchi del campanile si fondano con i battiti del tuo cuore, allontanando le preoccupazioni.

Sì, a Capri puoi ingannare la morte e trasformare la tua vita in un sogno a occhi aperti. Il barone Fersen ci è riuscito. Come? Facendo costruire Villa Lysis, la sua dimora. Un tempio dedicato all’amore e alla giovinezza.

Tu conosci Villa Lysis? No? Allora vieni con me. Andiamo a scoprire il fascino misterioso di questo monumento. Ti basterà varcare l’ingresso per capire che il barone Fersen non è mai morto, la sua anima vive ancora lì. Ed è pronta ad accoglierti.

Villa Lysis: la storia

Villa Lysis o Villa Fersen fu progettata agli inizi del Novecento dall’architetto Edouard Chimot per volontà del giovane barone Jacques d’Adelsward-Fersen che ne fece la sua residenza, arredandola con oggetti che portava con sé dai suoi viaggi in Oriente. In stile liberty, con influenze neogotiche e neoclassiche, la dimora sorge sulla collina di Tiberio nella parte nord orientale dell’isola a pochi passi da Villa Jovis, una delle dodici ville dell’imperatore Tiberio.

Il nome della Villa è un tributo al discepolo di Socrate, Liside. Citato nell’omonimo dialogo di Platone sull’amicizia.

L’edificio è circondato da ampio giardino con un tempietto circolare da cui inizia un sentiero che sbocca sul mare, fermati ad ammirare il panorama. Capirai immediatamente perché il barone Fersen scelse questo luogo per farne le sua casa.

Qui la vista è una gioia per gli occhi: con un solo sguardo abbracci Marina Grande e l’intero Golfo di Napoli. Invece, il porticato è preceduto da scale e formato da quattro colonne ioniche con elementi dorati. Sull’architrave puoi leggere l’iscrizione in latino che Fersen volle dare come benvenuto ai suoi ospiti, e che ben rappresenta lo spirito con cui il barone abitò questo luogo: “Amori et dolori sacrum”, luogo sacro all’amore e al dolore.

Villa Lysis è divisa in tre piani

Al piano terra c’è l’area che un tempo era destinata alla veranda, al salone e alla biblioteca. Invece al piano superiore si trovano la camera di Nino Cesarini e la stanza da letto del barone Fersen: molto luminosa con tre finestre che affacciano sul Golfo di Napoli e il Monte Tiberio. Lungo il corridoio si inseriscono la camera per gli ospiti e la sala da pranzo. Nel seminterrato ci sono gli spazi che un tempo erano riservati alla servitù e la famosa camera cinese dove il nobile francese amava fumare oppio.

Lo scrittore Roger Peyrefitte così descrive l’ambiente della stanza: “Le vaste dimensioni, il soffitto basso, le rocce che affioravano in un angolo, creavano una strana impressione. Due colonne con motivi di liane sormontate da un enorme architrave con figure simboliche, isolavano una specie di patio illuminato da finestrelle rotonde con vetri gialli. Sulle pareti scintillavano iscrizioni cinesi a lettere d’oro”.

Villa Lysis divenne punto di riferimento per tutti i personaggi che trascorrevano lunghi periodi a Capri. L’eccentrica marchesa Luisa Casati Stampa era un’ospite fissa, grande amica di Fersen si intratteneva a fumare oppio insieme a lui. Anche Norman Douglas e Ada Negri furono frequentatori della Villa.

Villa Lysis
PH Davide Esposito
panorama Villa Lysis
PH Davide Esposito

La figura di Jacques d’Adelsward-Fersen

Il barone Jacques d’Adelsward-Fersen era un discendente del conte Hans Axel von Fersen, amante della regina Maria Antonietta: fu scrittore, poeta e militante omosessuale. La sua famiglia fondò l’industria dell’acciaio a Longwy-Briey. A soli 22 anni Fersen era già ricchissimo.

Arrivò a Capri nel 1904 in un caldo giorno di luglio. Scappava. Fu costretto a fuggire da Parigi in seguito alle pesanti accuse di corruzione di minori e oltraggio alla pubblica morale. Come molti nobili e intellettuali dell’epoca trovò nell’isola azzurra il suo rifugio.

Fersen fece costruire Villa Lysis, un tempio dove la bellezza regna sovrana. La dimora rifletteva l’intima personalità del suo proprietario: eccentrico, fragile, attento all’estetica. La sua anima? Probabilmente un mosaico di luce e oscurità.

Anche a Capri non rinunciò alla presenza di Nino Cesarini, suo compagno di vita. Visse con lui a Villa Lysis: molte statue in bronzo erano disseminate nel giardino, lo ritraevano in diverse pose. Vere e proprie opere d’arte frutto dell’estro di Francesco Jerace.

Jacques Fersen non si piegò mai ai dogmi che la società gli imponeva. Fu padrone del suo destino fino alla fine. Decise di morire nella sua casa sul Monte Tiberio in modo elegante e indolore.

Nella notte del 5 novembre 1923 disciolse in una coppa di champagne cinque grammi di cocaina, salutando la vita, scegliendo di restare per sempre giovane, aveva 43 anni. “Vidi un gentiluomo, che dimostrava più o meno quarant’anni; alto, biondo, correttissimo di lineamenti perfetti e di nobili maniere. Solo gli occhi non riuscivo a definire: inafferrabili: come se non ci fossero”. Così lo dipinge la Ada Negri in un uno scritto del 1929.

Oggi è sepolto nel cimitero acattolico di Capri.

Per approfondire: cosa visitare a Capri in un giorno

Villa Lysis: l’anima del barone Fersen vive
PH Davide Esposito
Villa Lysis: l’anima del barone Fersen vive
PH Davide Esposito

Villa Lysis oggi

Villa Lysis è di proprietà del Comune di Capri dal 2011 e dopo un lungo periodo  è tornata a risplendere. Ha riaperto le sue porte al pubblico grazie all’attento lavoro di due associazioni isolane: l’associazione Capri è anche mia, che ha portato avanti la riqualificazione del giardino, e Apeiron formata da giovani esperti capresi che si occupano dell’accoglienza e promozione della casa museo.

Attualmente villa Lysis è teatro di eventi culturali, artistici e musicali. Il monumento è aperto dalle 10.00 alle 19.00 a giugno, luglio e agosto mentre dalle 10.00 alle 18.00 a settembre e ottobre. Infine dalle 10.00 alle 16.00 a novembre e dicembre. Il giorno di chiusura è ll mercoledì.

Villa Lysis: l’anima del barone Fersen vive
PH Davide Esposito

Tu hai visitato Villa Lysis?

Visitare Villa Lysis a Capri vuol dire entrare nella vita del barone Fersen, un uomo che decise di fare della sua vita un’opera d’arte. Scopri l’eterna bellezza di questo luogo sospeso nel tempo. E se vuoi uno scenario inedito di Villa Lysis puoi andarci di notte, misteriosa e romantica, è aperta in occasione di eventi speciali. Ora lascio la parola a te. Tu hai mai visitato Villa Lysis? Lascia la tua esperienza nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.