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Assaggia le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri

Sommario

Ci sono molti modi per conoscere Capri, vistarla e amarla. Sta a te scegliere. Segui quello che il tuo cuore dice, l’isola ti accoglierà rispettando i tuoi desideri, quasi per magia. Puoi scoprire le sue bellezze naturali: i Faraglioni ti danno il benvenuto vestiti d’argento mentre la Grotta Azzurra è pronta ad abbracciarti trasportandoti nelle sue acque colorate.

Poi c’è la cultura. Ci sono i musei, ville che raccontano la storia di Capri attraverso le vicende di chi le ha abitate. Ne sono un esempio Villa San Michele, la Casa Rossa e Villa Lysis.

Infine, puoi vivere l’isola e la sua genuinità con la cucina di Capri. Sì, con un assaggio puoi fare un altro tipo di viaggio in questa terra bagnata dal Mediterraneo: quello del gusto. Come nascono le ricette tipiche di Capri? Un errore fortunato nel caso della torta caprese, per necessità per quanto riguarda totani e patate ma non solo. Anche l’ingegno, l’amore per quello che si fa e la fantasia ci mettono lo zampino.

Questi ingredienti hanno dato vita alle pizzette fritte delle campagnole di Anacapri: soffici nuvole di acqua e farina. Dorate e accarezzate da pomodorini freschi, mozzarella e basilico. Hai mai sentito parlare di questa pietanza? No? Allora continua a leggere.

La storia delle pizzette fritte

Le pizzette fritte anacapresi, dette anche “pizzelle” o “Montanare”, sono una rivisitazione della ricetta di origine napoletana e nascono nella dolce vita degli anni Cinquanta. In quel periodo i turisti erano ancora pochi, l’sola cominciava a popolarsi di artisti, scrittori e stelle del cinema: Curzio Malaparte era solito sedersi al caffè Vuotto in Piazzetta mentre Grace Kelly adorava lasciarsi sedurre da qualche panorama nei dintorni dello spiazzale della funicolare.

Allo stesso tempo, lontano dalle sfavillanti luci dello star system, c’era chi viveva un’altra Capri. Una Capri fatta di lavoro nei campi e buona accoglienza per i ricchi signori che si rifugiavano nelle loro residenze isolane, in cerca di pace e genuinità.

Ed è proprio in una di queste dimore signorili che le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri prendono forma. Precisamente a Villa Cavalcanti alle Boffe, nel cuore del centro storico del comune di sopra alle pendici di Monte Solaro.

Lena e l’arte della cucina locale

Tra i fornelli di quella grande casa c’era Lena Gargiulo, poco più che quattordicenne. Una fanciulla dagli occhi chiari e vispi che, oggi come allora, custodiva il segreto per una vita felice: la bellezza della semplicità.

Lena Gargiulo prepara le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri
PH Davide Esposito

È lei a raccontare la storia di questa ricetta di Capri: “Prestai servizio a Villa Cavalcanti per un paio di giorni, dovevo sostituire un’amica. Un giorno i signori (villeggianti) mi chiesero di preparare qualcosa di speciale, però in casa non c’era molto e i negozi erano chiusi. Così, mi venne l’idea di fare le pizze fritte, in cucina avevo tutto quello che mi serviva: farina, patate, pomodorini, olio. Tutti alimenti facili da trovare e poco costosi”.

Come ha imparato l’arte di questo piatto? Spiega Lena: “Me l’aveva insegnato una signora di Napoli. Io, però, ci misi il mio tocco personale”. L’ingrediente segreto, infatti, che rende questa prelibatezza unica è proprio il modo di lavorare la pasta, toccarla con le mani. Le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri ottennero un grande successo e ben presto tutti volevano provare questo bocconcino gustoso.

Lena tramandò la sua ricetta e da quel momento – insieme alle sue sorelle Rosa e Anna Maria – nascono le campagnole di Anacapri, un gruppo di donne che prepara le pizze fritte durante le feste popolari, ricevimenti o matrimoni a Capri. “Le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri – aggiunge Lena – piacquero anche al Presidente del Consiglio Francesco Cossiga. Negli anni Ottanta fummo invitate a Roma per prepararle, in onore dei festeggiamenti per il suo Partito”.

Ingredienti per 4 persone

Vassoio con pizzzette fritte delle campagnole di Anacapri
PH Davide Esposito

Ma quali ingredienti servono per fare le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri? Come anticipato sopra, sono elementi che puoi reperire facilmente, si trovano in ogni casa. E probabilmente non hai bisogno di recarti al supermercato. Andiamo al nocciolo, vediamo cosa ti serve:

Per la pasta

  • Una patata lessa.
  • Mezzo chilo di farina 00.
  • 25 grammi di lievito.
  • 2 cucchiai di olio extravergine.
  • Un pizzico di sale.
  • Acqua tiepida.
  • Olio per friggere (da versare in padella).

Per il condimento

  • Pomodorini freschi.
  • Aglio.
  • Basilico.
  • Mozzarella.
  • Parmigiano.

Come si preparano le pizzette fritte anacapresi

Inizia a preparare la pasta. Schiaccia la patata lessa con lo schiacciapatate, intanto sciogli il lievito in un po’ d’acqua tiepida. Poi, mettilo in un recipiente insieme alla farina aggiungendo sale, olio extravergine di oliva e il composto di patate. Adesso devi impastare il tutto con le mani. Fai un movimento circolare fino a ottenere una pasta elastica. A questo punto, lasciala crescere coperta da un panno per circa un’ora.

Preparazione izzette fritte delle campagnole di Anacapri
PH Davide Esposito

Adesso puoi cominciare a occuparti del sugo fatto con pomodorini freschi, sale, aglio, olio e basilico. Nel frattempo controlla che la pasta sia lievitata al punto giusto. Se l’esito è positivo dividila in palline, usa i pollici per schiacciarla al centro formando un cerchio solido dai bordi alti.

Ora versa l’olio per friggere nella padella e aspetta che diventi caldo. Il passo successivo? Inserisci le pizzette nell’olio bollente e attendi che si tingano d’oro. Una volta cotte, togli l’olio in eccesso con una carta assorbente e condiscile con la salsa, mozzarella a dadini, basilico e una spolverata di parmigiano. Ecco, ora sono pronte per essere servite a tavola!

Per approfondire: come preparare gli spaghetti alla Chiummenzana

Assaggia anche tu pizzette fritte delle campagnole di Anacapri

Le pizzette fritte delle campagnole di Anacapri sono perfette in ogni occasione: dall’antipasto, all’aperitivo, alla cena. E allietano le domeniche in famiglia di grandi e piccini che non si stancano mai di gustarle. Cosa aspetti? Preparale anche tu.

E ricorda l’ultimo consiglio di Lena, il più importante: “In cucina ci vogliono mani, cuore, mente e anima. Se c’è l’unione di tutto questo i piatti saranno veramente speciali”. Ora lascio a te la parola. Tu hai mai assaggiato o preparato questa ricetta di Capri? Lascia la tua risposta nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.