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La Chiesa di Santa Sofia, gioiello da scoprire ad Anacapri

Sommario

Non ti basta un solo giorno a Capri, vero? Ti capisco. L’isola mostra molto ma nasconde altrettante meraviglie. Desideri andare oltre la Piazzetta, il Campanile e i Giardini di Augusto. Vuoi toccare con mano gli edifici che l’hanno resa celebre. E poi vuoi salire ad Anacapri, il secondo comune dell’isola, quello che sorge alle pendici di Monte Solaro e ha un ritmo più lento e dolce rispetto al comune di Capri.

Sono tante le bellezze da scoprire in questo paesino fatto di case bianche e portoni colorati. C’è Villa San Michele, la Casa Rossa, la Chiesa di San Michele e poi lei, il simbolo per eccellenza: la Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri. Puoi scorgerla da lontano grazie al campanile e alla maestosa cupola.

Proprio la cupola, durante la festa patronale di Sant’Antonio, viene illuminata come un faro che domina il sagrato, teatro di giochi e amicizie per intere generazioni. Se questo monumento potesse essere racchiuso in una parola speciale, sarebbe la vita. Perché è con la costruzione di questa Chiesa che Anacapri ha cominciato a prendere forma.

La Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri: la storia

La Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri fu costruita nel 1595 sui resti della Chiesa di San Carlo. Avrebbe dovuto sostituire nella sua funzione parrocchiale la più antica Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, e così fu. Questa data coincide con il popolamento del centro abitato: gli anacapresi cominciarono a spostarsi dalle zone di Portico-Capodimonte a valle. Si radunavano proprio nella piazza antistante la Chiesa: oggi conosciuta come Piazza Diaz, un tempo era detta Le Pietre.

La Chiesa fu ristrutturata più volte nel corso dei secoli con l’aggiunta delle cappelle laterali, il campanile e il presbiterio. Quello che ti lascerà stupefatto, ancor prima dell’interno, è la facciata. Quest’ultima – divisa in due ordini, sette cupole di cui tre asimmetriche e ricca di curve – dà all’edificio un sapore armonico.

La navata centrale

L’interno è formato da tre navate con quattro cappelle laterali e diversi altari. Quali sono gli aspetti più affascinati? Ogni elemento racconta la bellezza del sacro, ma appena entri lasciati incantare dal crocifisso ligneo del XVII secolo.

La Chiesa di Santa Sofia
Navata centrale – PH Davide Esposito

Svetta sull’altare maggiore (in fondo alla navata centrale) e trasmette a chi entra forza e spiritualità. Sempre lungo la navata centrale ci sono il fonte battesimale, il confessionale di legno e la statua di San Michele Arcangelo.

Le navate laterali

Le sorprese non finiscono qui: sulla navata di destra c’è uno splendido altare con la base di cristallo che conserva la statua del Cristo con le stigmate. In fondo troverai un altare con una statua del XIX secolo in legno che rappresenta la Madonna del Buon Consiglio. Sulla navata di sinistra incontri due altari.

Il primo con una tela raffigurante Sant’Anna, San Gioacchino e Maria da bambina. Il secondo, in stile barocco, è decorato con marmi policromi e un dipinto della Madonna del Rosario. Al termine del tuo cammino c’è la statua di Sant’Antonio. Immobile sull’altare e con gli occhi colmi di compassione avrai la sensazione che stesse aspettando proprio te.

Prima di lasciare l’edificio voglio regalarti un dettaglio. Continua la tua vista all’esterno, al retro della Chiesa: a via Trieste e Trento puoi osservare l’insieme asimmetrico delle cupole come erano un tempo: rustiche.

La Chiesa di Santa Sofia
Cupola della navata destra – PH Davide Esposito
La Chiesa di Santa Sofia
Navata destra – PH Davide Esposito
La Chiesa di Santa Sofia
Statua di Sant’Antonio, patrono di Anacapri – PH Davide Esposito
La Chiesa di Santa Sofia
Navata sinistra – PH Davide Esposito

Per approfondirela spiaggia di Gradola ad Anacapri, un tuffo nel blu

Le panchine maiolicate di Sergio Rubino

La Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri è un gioiello d’arte, sia all’interno che all’esterno. È abbracciata dalle panchine maiolicate del maestro ceramista Sergio Rubino. Opere d’arte che hanno portato il nome di Capri nel mondo e incorniciano Piazza Diaz e via Giuseppe Orlandi.

Queste strutture donano sollievo a residenti e turisti, rappresentano un punto di incontro per scambiare due chiacchiere consolidando il senso di comunità. Seduto su queste panchine il sole bacia la tua pelle, accarezza la Chiesa e le case vicine, colorando d’oro l’atmosfera.

Mentre il tuo sguardo si perde in questo quadro animato avvertirai il lieve chiacchiericcio dei passanti, persone affaccendate nelle attività quotidiane, negozianti intenti a celebrare ogni giorno il culto dell’ospitalità caprese.

Ed ecco che le panchine maiolicate di Sergio Rubino non sono un semplice oggetto di arredo urbano. Nascondono, anzi mostrano qualcosa in più. Svolgono la funzione per eccellenza delle opere d’arte, educare.

I disegni dipinti a mano sulle mattonelle raccontano la storia di Anacapri con le sue tradizioni e i suoi simboli: i giochi antichi di un tempo, le feste di paese, la vendemmia, i limoni. In questo modo passato e presente si fondono per narrarsi e rivivere sempre.

La Chiesa di Santa Sofia
Panchina maiolicata in via G. Orlandi – PH Davide Esposito
La Chiesa di Santa Sofia
Dettaglio delle panchine maiolicate in Piazza Diaz – PH Davide Esposito

Scopri la Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri

Visitare la Chiesa di Santa Sofia ad Anacapri vuol dire sentire lo spirito più intenso del comune di sopra, sfiorandone il cuore. Questo edificio va oltre il sacro, custodisce il patrimonio culturale di un popolo. Ora lascio la parola a te. Tu hai mai visto questo monumento? Cosa ne pensi? Parliamone insieme.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.