Capri

Il sentiero dei Fortini di Anacapri: viaggio nel cuore dell’isola

Sommario

Ci sono luoghi di Capri dove la natura regna sovrana conservando intatta la sua millenaria bellezza. Una bellezza che mostra i suoi molteplici volti, un volto delicato e selvaggio che si manifesta in tutta la sua potenza, lasciando chi guarda grato e sopraffatto dalle emozioni. Sto parlando dello straordinario paesaggio che abbraccia il sentiero dei Fortini di Anacapri: una passeggiata che si snoda lungo versante occidentale.

Si parte dalla Grotta Azzurra al Faro di Punta Carena o viceversa. Basteranno pochi passi per per avere un assaggio di quello che ti attende: rocce, fiordi che incantano, mare e macchia mediterranea.

Sì, il mare di Capri sarà subito protagonista e farà capolino nel tuo sguardo senza mai stancare. Anzi sarà impossibile per te smettere di guardarlo, ti farà da guida. Non potrai fare a meno di percepire il cambio di colore: onde dall’azzurro al verde smeraldo si infrangeranno sulla costa man mano che avanzi.

E sembreranno fondersi con i battiti del tuo cuore in tumulto di fronte a scorci inaspettati, profumi, suoni e antiche costruzioni di pietra che raccontano storie di lotta e resistenza.

A un certo punto ti fermerai osservando le tracce di terra che hai lasciato alle tue spalle, vedrai l’orizzonte allungarsi davanti a te e ritroverai il piacere di respirare a pieni polmoni. Lo sciabordio delle acque sarà interrotto dal motore di qualche imbarcazione ma niente potrà distoglierti da un’ineluttabile verità. Ci sono luoghi di Capri che donano completezza e armonia.

E così, il battito d’ali di una farfalla rimetterà in ordine i pensieri e capirai che la felicità è vicina ed è qualcosa di semplice. Che ne dici? Facciamo insieme la passeggiata del sentiero dei Fortini di Anacapri? Andiamo.

Un tuffo nella storia dei Fortini

Prima di andare alla scoperta del sentiero dei Fortini di Anacapri torniamo un attimo indietro nel tempo. D’altro canto questo capolavoro, nato dalla mano dell’uomo e dalla forza incessante della natura, è stato creato per ragioni precise.

I Fortini di Capri furono costruiti tra il IX e XV secolo dagli abitanti dell’isola. Il Motivo? Difendersi dalle continue incursioni saracene che minacciavano le coste. Poi, le torri di avvistamento furono riedificate e ampliate dai militari inglesi e francesi che si alternarono nella conquista del territorio agli albori dell’Ottocento. La lotta tra tra i due schieramenti culminò con la famosa presa di Capri nel 1808.

Immagina di aprire una finestra sul passato

Partenope in quel periodo era in festa per l’incoronazione del suo nuovo sovrano. Ad ascendere al trono fu il francese Gioacchino Murat noto per il suo temperamento sanguigno e sprezzante del pericolo. La sua personalità era ben incarnata dall’inseparabile sciabola, la lama riportava l’incisione: “l’onore e le donne”.

Infatti il cognato di Napoleone Bonaparte, anche se amante della bella vita e fresco di incoronazione, aveva già in mente progetti espansionistici. O meglio, un desiderio da realizzare al più presto: condurre Capri sotto l’egida francese, assicurandosi così un avamposto di avvistamento privilegiato e un maggior controllo sulle navi che approdavano nel Regno di Napoli.

La brama di espansione di Murat si scontrò, però, con gli inglesi che occuparono l’isola nel 1806. L’ex comandante di cavalleria decise affrontare il problema in maniera radicale e senza diplomazia: incaricò il generale Lamarque di partire alla conquista della regina del Tirreno.

Il militare giunse sulle coste isolane

Arrivò insieme a circa 2.000 uomini nella notte del 4 ottobre ottobre, mettendo a segno una strategia implacabile e perfetta basta su un diversivo. I francesi tesero un tranello ai propri avversari. Gli fecero credere che sarebbero sbarcati presso punti di facile approdo come Tragara, Marina Grande e Marina Piccola.

Sentiero dei Fortini di Anacapri e la sua storia

Invece il cavallo di Troia di Jean Maximilien Lamarque fu l’impervio e quasi invalicabile versante occidentale che abbraccia Anacapri (scarsamente difesa perché ritenuta inaccessibile). Il risultato? Puoi immaginarlo: Le truppe francesi sbarcarono a Orrico con l’aiuto di scale e presero prima il “Comune di Sopra” e poi Capri che fu posta sotto assedio. Ti lascio alla testimonianza dell’archeologo Umberto Broccoli.

Per circa due settimane la perla del Mediterraneo si trasformò in una polveriera e divenne teatro di scontri cruenti. Il cielo divenne nero, il sole fu oscurato dalla polvere da sparo. Il suono delle campane e il canto degli uccelli vennero sostituiti dalla grida di dolore dei caduti. Racconta il giornalista Mimmo Carratelli in quest’articolo de L’Isola:

Il fuoco dell’artiglieria dei due fronti si fece sostenuto. I francesi bersagliarono Capri con la batteria posta sul Monte Solaro e, intanto, misero in azione il tiro ravvicinato per fare breccia nella cinta muraria della città. Al fuoco francese rispondevano i colpi delle fortificazioni inglesi e i tiri delle navi angloborboniche.

I britannici furono costretti a firmare la resa il 16 ottobre di fronte alla superiorità del nemico. Intanto, Murat seguì tutte le fasi delle battaglia da Posillipo e Massa Lubrense. Piccola curiosità: i fortini di Anacapri sono conosciuti anche come fortini costieri di Anacapri o Fortini Borbonici.

Fortini di Anacapri: passeggiata del sentiero

Puoi iniziare la passeggiata del sentiero dei Fortini sia dal Faro di Punta Carena che dalla Grotta Azzurra, il tempo di percorrenza è di circa tre ore. Per questo motivo, indossa scarpe comode e porta con te una bottiglia d’acqua. Il mio consiglio? Muoviti di mattina presto e comincia dalla Grotta Azzurra.

In questo modo alla fine del percorso potrai concederti un tuffo ristoratore nella baia del Faro e aspettare la fine del giorno in compagnia del tramonto. Ora cominciamo a muovere i primi passi nel cuore selvaggio dell’isola. Supera la piazzola di Orrico e scendi le scale. Basteranno pochi istanti per avere un assaggio di quello che ti attenderà: rocce, fiordi che incantano, mare e macchia mediterranea.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri e l'inizio della passeggiata

Il viottolo è sterrato ma può essere percorso con facilità. Mentre cammini soffermati sulla vegetazione, noterai alcune piante tipiche dell’isola come il mirto, il lentisco, l’aiuta e la ginestra odorosa. Questo fiore sboccia anche su Monte Solaro tra maggio e giugno.

E se alzi gli occhi verso il cielo? Con un po’ di fortuna potresti scorgere la sagoma regale di qualche falco pellegrino, la popolazione di questi rapaci che stazionano sul territorio sì è molto ridotta negli anni.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri e le maioliche informative

Per approfondire leggi quest’articolo de la Repubblica Napoli. In ogni caso, se vuoi conoscere nel dettaglio la flora e la fauna del posto leggi le mattonelle maiolicate disseminate lungo il sentiero.

Il fortino di Orrico

Ritornando alla passeggiata dei Fortini di Anacapri, in questa questa prima parte del tragitto incontrerai quasi subito il fortino di Orrico. La struttura svetta maestosa su punta del Miglio a circa 30 metri dal livello del mare a poca distanza dalla Grotta Azzurra e dalla spiaggia di Gradola. La costruzione è caratterizzata da una cinta muraria semicircolare con un diametro di 20 metri.

All’interno vi erano posizionati due cannoni che puntavano a nord-ovest e sud ovest così da incrociare il fuoco con quello del fortino di Mesola e di Pino. Quali erano le conseguenze per i nemici? Si trovavano di fronte a muro di colpi ed erano impossibilitati a proseguire con le loro imbarcazioni. Piccola curiosità: nel tratto di mare che bagna la torre di difesa sono stati avvistati capodogli, delfini e balenottere di passaggio diretti verso Ischia.

Suggerimento: fermati ad ammirare il panorama e osserva come il blu del mare si insinua tra i solchi di pietra del fortino, dando luogo curiose geometrie. Adesso, lasciati alle spalle il fortino di Orrico e continua la passeggiata. Sarai accolto da oleandri, asparagi, lentischi e lecci e ti troverai di fronte a una deviazione che conduce alla spiaggia delle Capre.

Proseguendo lungo il sentiero lasciati abbracciare dal bosco profumato dove prosperano, tra gli altri, mirto, alaterno e ginebrofenecio che dà il nome a questa porzione di sentiero: via dei vecchi Ginepri.

Qui ascolta il silenzio interrotto dal lieve venticello e dal canto degli uccelli. La sensazione? Voglia di libertà. Voglia di fermare il tempo per lasciare impressi negli occhi e nell’anima suoni, profumi e colori.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri: Ex Villa Rovelli

Lentamente la vegetazione si dirada e il mare di Capri torna a fare le sua comparsa. Sul promontorio tra la Cala del Lupinaro e quella del Rio spuntano i contorni della piscina dell’ex Villa Rovelli con la sua scala intagliata nella roccia che scende verso le acque.

A ridosso della dimora vedrai una selva di pini d’Aleppo, rifugio di qualche upupa. Continuando, la fragranza dei ciclamini guiderà i tuoi passi e ti condurrà verso il sentiero del Vento e a cala del Rio Latino dove sboccia il fortino di Mesola.

Il fortino di Mesola

Il fortino di Mesola si innalza fiero su punta Campetiello. La fortificazione è circolare con mura robuste e anche qui c’erano due cannoni pronti ad aprire il fuoco per difendere la costa. Inoltre, larea doveva essere abitata in epoca greco-romana.

Infatti, se osserverai con attenzione distinguerai i resti di una antica scala intagliata nella roccia. E ti dico di più: non è da escludere la possibilità che vi fossero degli insediamenti di uomini preistorici. Il motivo? Sono stati scoperti utensili di ossidiana, resti di vasi e manufatti.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri e il fortino di Mesola

Sotto al fortino potrai raggiungere una delle spiagge segrete di Capri che prende il nome di Mesola ed è una discesa a mare frequentata da residenti e amanti della pesca. In questo punto le acque sono ricche di scorfani, ricci di mare, cefali, murene, polpi e cernie.

Ora dovrai affrontare la parte più aspra e affascinante della passeggiata. Davanti a te si aprirà il paesaggio della Cala di Mezzo conosciuto come Fiordo d’Argento. Si tratta di un’insenatura formata da rocce vestite di fiordaliso delle scogliere. Queste pareti di pietra illuminate dalla luce del sole diventano quasi bianche, o meglio argentee. L’impressione sarà quella di trovarsi sulla luna, restando ancorati al paradiso terrestre.

Le emozioni non finiscono qui: per raggiungere l’ultimo dei tre fortini, quello di Pino dovrai attraversare un piccolo ponte sul Rio la Rosola che ti accompagnerà a Cala di Mezzo e poi al Fortino di Pino.

Il fortino di Pino

Continua il sentiero dei Fortini di Anacapri. Il fortino di Pino è l’ultimo dei punti principali (c’è anche quello del Cannone su Cala del Limmo). Questa torre di avvistamento è più grande rispetto alle altre due e si affaccia su cala del Tombosiello a 40 metri sul livello del mare.

La costruzione è divisa in due ambienti: uno con un soffitto a volta e l’altro coperto da una superficie piana di legno. C’era anche una piccola cisterna per raccogliere l’acqua piovana: il sentiero dei Fortini di Anacapri è ricco di sorprese.

Sei giunto alla fine del sentiero dei Fortini di Anacapri ora potrai incamminarti verso la strada carrozzabile e arrivare al Faro di Punta Carena. Oppure potrai allungare la passeggiata, risalendo nel centro di Anacapri.

Le maioliche di Sergio Rubino sul mare

Il sentiero dei Fortini di Anacapri e le maioliche di Sergio Rubino

Il sentiero dei Fortini di Anacapri è costellato dalle maioliche del maestro ceramista Sergio Rubino. Queste meravigliose opere d’arte sono dipinte a mano e sbocciano tra le rocce accarezzate dalla macchia mediterranea e dai fiori. Hanno la forma di un libro sempre aperto verso mare con il compito di svelare al viaggiatore la storia, la geologia, la flora e la fauna che si incontrano in questa zona dell’isola.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri e le maioliche di Sergio Rubino

Le immagini illustrate ti daranno la sensazione di leggere quasi una fiaba. Una fiaba che stai costruendo tu nell’esatto momento in cui hai deciso di intraprendere l’escursione. Le decorazioni sono accompagnate dai testi dello zoologo Gennaro Aprea e dalla naturalista Tullia Rizzotti.

Per approfondire: cosa visitare a Capri in un giorno

Mappa del sentiero dei Fortini di Capri e come arrivare

Il sentiero dei Fortini di Anacapri è lungo 3 chilometri per la Grotta Azzurra e 4 chilometri per il Faro. Osserva pure la mappa del sentiero dei Fortini di Capri per capire le diverse tappe dell’itinerario. Come ti ho già accennato hai due modi di raggiungere questa destinazione.

La mappa del sentiero dei Fortini di Anacapri

Prendi l’autobus per Anacapri – Grotta Azzurra e chiedi al conducente di scendere alla fermata di Punta Arciera. Oppure puoi salire sul pullman Anacapri – Faro e fermarti a Pino.

Il sentiero dei Fortini di Anacapri: la tua esperienza

Oggi questo itinerario è un eco museo a cielo aperto, palcoscenico privilegiato di diversi eventi durante la bella stagione. Al termine di questo viaggio nel cuore dell’isola ti accorgerai che visitare il sentiero dei Fortini di Anacapri non è solo fare trekking a Capri ma è qualcosa in più: questa esperienza ti permetterà di osservare il volto dolce e selvaggio dell’isola. Tu hai già fatto la passeggiata del sentiero dei Fortini di Anacapri? È questo il tuo luogo dell’anima durante le tue vacanze a Capri? Parliamone nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale e LogicalDOC – Gestione documentale facile. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.